E’ bella la santità; è una bella strada! Oggi, in questa festa, i Santi ci
danno un messaggio. Ci dicono: fidatevi del Signore, perché il Signore non
delude! Non delude mai, è un buon amico sempre al nostro fianco. Con la loro
testimonianza i Santi ci incoraggiano a non avere paura di andare
controcorrente o di essere incompresi e derisi quando parliamo di Lui e del
Vangelo; ci dimostrano con la loro vita che chi rimane fedele a Dio e alla sua
Parola sperimenta già su questa terra il conforto del suo amore e poi il
“centuplo” nell’eternità.(Papa Francesco)
Parrocchia Santa Maria degli Angeli
Benvenuti nella nostra parrocchia
venerdì 1 novembre 2013
domenica 6 ottobre 2013
CHIEDIAMO LA BENEDIZIONE A MARIA
Una grazia* noi ora ti chiediamo, o Regina* che non puoi negarci in questo giorno solennissimo.* Concedi a tutti noi* l'amore costante* e in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te* finché non ci avrai benedetti.* Benedici, o Maria, in questo momento* il Sommo Pontefice.* Agli antichi splendori della tua Corona,* ai trionfi del tuo Rosario,* onde sei chiamata Regina delle Vittorie,* aggiungi ancor questo, o Madre:* concedi il trionfo della Religione* e la pace alla umana Società.* Benedici i nostri Vescovi,* i Sacerdoti* e particolarmente tutti coloro* che zelano l'onore del tuo Tempio.* Benedici infine tutti coloro che lavorano e si impegnano* per onorarti solennemente nella ricorrenza della tua festa e promuovono con amore la devozione al Santo Rosario.* O Rosario benedetto di Maria,* catena dolce che ci riannodi a Dio,* vincolo di amore che ci unisci agli Angeli,* torre di salvezza,negli assalti dell'inferno,* porto sicuro nel comune naufragio,* noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell' ora di agonia,* a te l'ultimo bacio della vita che si spegne.
E l'ultimo accento delle nostre labbra* sarà il nome tuo soave,* o Regina del Rosario,* o Madre nostra cara,* o Rifugio dei peccatori, * o Sovrana consolatrice dei mesti.
Sii ovunque, benedetta,* oggi e sempre,* in terra e in cielo.* Amen.
martedì 24 settembre 2013
lunedì 23 settembre 2013
OMELIA INIZIO MINISTERO A REGGIO CALABRIA
Mons. Giuseppe Fiorini Morosini
Mons. Giuseppe Fiorini Morosini
Carissimi fratelli,
1. Inizio il mio ministero a Reggio Cal. ricordando le parole di Paolo: approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni e di qui, costeggiando, giungemmo a Reggio (At 28, 12)
Tale ricordo mi ha spinto a confrontarmi idealmente con lui, con il suo amore a Cristo, con la sua personalità di apostolo, con il suo coraggio ed entusiasmo. La liturgia ci ha offerto un brano della lettera agli Efesini, che è un richiamo forte per la nostra vocazione cristiana e per la fedeltà alla missione affidata a chierici e a laici nella comunità ecclesiale.
Voglio offrirvi altri richiami dell’Apostolo, basilari per la missione che ho appena iniziata.
* Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato (Gal 2, 20)
E’ il motto del mio episcopato. Afferma che la fede è risposta all’amore di Dio rivelato nel Figlio, che ha dato la sua vita per noi. Se Gesù non è al centro, vita cristiana e ministero pastorale si svuotano e noi meriteremmo il rimprovero di Paolo per aver ceduto al mondo ed esserci piegati come canne al soffio di ogni vento di dottrine nuove. Rischio terribile per i credenti in questa fase di scristianizzazione e di secolarizzazione...
martedì 17 settembre 2013
Evvivo Gesù: Campo estivo Gambarie 24- 27 agosto 2013.
Evvivo Gesù il tema del nostro campo ne rappresenta,anche, il
consuntivo. E' questo quello che abbiamo sperimentato nei giorni insieme Gesù è
vivo, è una presenza reale nella nostra vita e nella vita della comunità e il
Suo amore lo abbiamo sperimentato nelle relazioni instaurate tra ognuno di noi.
Le catechesi, le riflessioni, la preghiera, la condivisione e la verifica sono
state tappe che hanno offerto l'occasione di conoscere un po' di più Colui che
amiamo e soprattutto la bellezza di amarlo insieme come comunità. Gesù vivo
opera e ci incontra col Suo amore, stare con Lui, mettersi alla Sua presenza ci
ha resi più capaci di amare e amarci; questa è la forza più autentica che ci
aiuterà, tornati a casa, a vivere da missionari la nostra quotidianità accogliendo,
ascoltando e portando la Sua pace ai fratelli che incontreremo. Tante sono
state le occasioni di scambio, dai momenti più intimi col singolo fratello, in
cui ci ritiravamo nella tenda del Convegno, ai momenti di condivisione di
gruppo, attraverso la riflessione e il gioco siamo stati fraternità. Gesù è
vivo e lo abbiamo incontrato nella testimonianza di Don Claudio sacerdote
missionario in Madagascar; la presenza di don Claudio è stato un altro dono di
questi giorni poichè egli con la sua testimonianza ci ha richiamati
all'essenzialità della chiamata e della vita. L'unico si che dobbiamo dire
senza paura è a Dio, nell'affidamento a Lui avverrà la nostra crescita come
alberi con solide radici ma protesi verso il cielo. Senza fretta potremmo
preparare il futuro vivendo il presente. Il campo lo abbiamo fatto noi
attraverso lo sforzo di vederci e raccontarci per quello che siamo con i nostri
limiti e talenti nella consapevolezza che solo insieme potremmo portare frutto
ed essere pietre vive nella chiesa di Cristo. Il campo lo hanno fatto le nostre
guide padre Giuseppe, suor Angiola e suor Mariarosaria frecce segnaletiche che
ci hanno guidati alla casa di Dio che in realtà è nel nostro cuore, noi
possiamo essere casa e chiesa di Dio. Quindi grazie p.Giuseppe s. Angiola e s.
MariaRosaria per essere stati le mani e i piedi di Dio. Il campo lo ha fatto
soprattutto Gesù che ancora una volta ci ha chiamati, ha mostrato il Suo volto
e ci ha aiutati a conoscere meglio noi stessi e il fratello che ha messo
vicino. Grazie Gesù perchè ognuno di noi è una storia e porta con sè tante
ferite, qualche lacrima e uno splendido sorriso. Nella gioia e nel dolore: E'
più bello insieme perchè Evvivo Gesù. Noi scegliamo di stare nella vita con LUI.
Clicca quì per accedere alla photogallery del campo
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domenica 8 settembre 2013
"La Madonna é Mamma... ...e cosa fanno le mamme??
....le mamme preparano i figli alla vita, a uscire, ad essere pronti e preparati
....le mamme preparano i figli alla vita, a uscire, ad essere pronti e preparati
per ogni situazione!!! E così è la Madonna!!
Quando usciamo di casa, diciamo un' "Ave Maria" alla Madonna!!! ..E lei.. ci starà vicino, si occuperà di noi e
ci "preparerà" per la nostra giornata. "
ci "preparerà" per la nostra giornata. "
lunedì 2 settembre 2013
Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e
le donne di buona volontà! E’ un forte e pressante invito che rivolgo
all’intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre
Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e
sorelle che non credono: la pace è un bene che supera ogni barriera, perché è
un bene di tutta l’umanità.Ripeto a voce alta: non è la cultura dello scontro,
la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i
popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è
l’unica strada per la pace.Il grido della pace si levi alto perché giunga al
cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito di
pace.(Papa Francesco)
domenica 1 settembre 2013
"Nell’amore quel che vale è
amare. Così su questa terra. L’amore è una cosa tanto semplice e tanto
complessa. Esige la tua parte ed aspetta la parte dell’altro. Se proverai a
vivere d’amore, t’accorgerai che su questa terra conviene fare la tua parte.
L’altra non sai mai se arriva; e non è necessario che arrivi. A volte resterai
deluso, ma mai perderai il coraggio se ti convinci che nell’amore quel che vale
è amare. E amare Gesù nel fratello, Gesù
che sempre ti ritorna, magari per altre strade. Egli ti rende l’anima d’acciaio
contro le intemperie del mondo e te la liquefà in amore verso tutti quelli che
ti circondano: purchè tu tenga presente che nell’amore quel che vale è amare.
Un amore che sa accogliere il prossimo sviato, amico, fratello sconosciuto e lo
perdona infinite volte. Un amore che non misura e non sarà misurato. Chi ama
regna. E’ proprio così. Perché chi ama dà. Dà sempre. Ed è in questo suo dare
che Egli è Signore e ha in sé la pienezza che non ha fine . la carità non si
spiega a parole, si spiega in croce. Nulla è piccolo di ciò che si è fatto per
amore. Sai che cosa si fa quando si è straamato? Si ama ancora! Chi ti sta
vicino è stato creato come un dono per te, e tu sei stato creato in dono a chi
ti sta vicino. Sulla terra tutto è in rapporto di amore con tutto. Occorre però
essere l’Amore per trovare il filo d’oro fra gli esseri."
(Chiara Lubich)
venerdì 30 agosto 2013
mercoledì 31 luglio 2013
CREDO…DUNQUE …AMO
Carissimi amici,
anche se in ritardo, vogliamo farvi partecipi della nostra breve ma grande esperienza fatta a Roma con il Gruppo Famiglia dal quattro al sette luglio. Tante le emozioni, intense le gioie, forti le esperienze di comunità da parte di tutti noi che, in questo anno della fede, abbiamo raggiunto la città santa per confermare la nostra totale appartenenza a Lui, il Maestro, il Signore. Grazie a p. Pasquale, la nostra eccellente guida, che ci ha aiutato “a tentare di percorrere” il viaggio più lungo che possa esistere, cioè quello dentro se stessi, abbiamo iniziato il cammino con la professione della nostra fede proprio nella Basilica di S. Pietro, primo degli apostoli. Con gioia abbiamo professato insieme il nostro Credo, per poter colorare di nuova luce le nostre giornate, la nostra ferialità.
Alla Madonna del Miracolo, nella chiesa di sant’Andrea delle Fratte, in quello stesso altare in cui san Massimiliano Maria Kolbe celebrò la sua prima Messa, ci siamo consacrati con ardente amore, supplicando la Madre di convertire il nostro cuore, di salvare le nostre anime, di farci fare esperienza di Suo Figlio.
Durante la visita alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme , in cui si conservano le reliquie della passione di Gesù, p. Pasquale ci ha regalato uno dei momenti più preziosi del nostro campo consegnando a ciascuno di noi un piccolo tau, che continuiamo a portare al collo, segno della nostra redenzione, perché possiamo ricordarci di vivere sempre nella dimensione della croce.
Abbiamo sentito forte l’abbraccio della Chiesa nostra madre nella Basilica di San Giovanni in Laterano, le sculture degli apostoli sembravano volerci raggiungere tutti e con timore e trepidazione abbiamo concluso le tappe dell’itinerario spirituale salendo insieme la Scala Santa , la stessa percorsa da Gesù, facendo echeggiare nel nostro cuore la domanda di Pilato sull’essere stesso della Verità perché Cristo-Verità possa sempre abitare le nostre scelte.
E poi Fontana di Trevi, Piazza di Spagna, il Colosseo sono state per noi tappe importanti e di ricordi e di gioia fraterna.
Ma a concludere la nostra permanenza romana è stato il nostro amato Papa Francesco che con le parole dell’Angelus ci ha permesso di lasciare Roma, seppur sotto il sole cocente e con un pizzico di malinconia, con la gioia nel cuore, pronti a trasformare la nostra vita in una missione, felici di andare a portare a tutti la bellezza dell’incontro con Cristo che trasforma la vita.
Forti di questa missione…siamo tornati a casa…in comunità per regalare a tutti e a ciascuno il coraggio di quell’oltre che ci permette di fare nuove tutte le cose.
Vogliamo continuare a fare nostre le parole dell’Angelus nella vita di tutti i giorni:
Ma attenzione: lo scopo non è socializzare, passare il tempo insieme, no, lo scopo è annunciare il Regno di Dio, e questo è urgente! E anche oggi è urgente! Non c’è tempo da perdere in chiacchiere, non bisogna aspettare il consenso di tutti, bisogna andare e annunciare. Cari amici, la gioia! Non abbiate paura di essere gioiosi! Non abbiate paura della gioia! Quella gioia che ci dà il Signore quando lo lasciamo entrare nella nostra vita, lasciamo che Lui entri nella nostra vita e ci inviti ad andare fuori noi alle periferie della vita e annunciare il Vangelo. Non abbiate paura della gioia. Gioia e coraggio!
Un grazie a tutti gli amici del gruppo per il loro essere stati strumento di Dio per ogni fratello!
Buon cammino a tutti…Ricordatevi di fare memoria…sempre e comunque!
E con cuore grato durante le nostre giornate estive continuiamo a gridare il nostro Sì all’Amore:
“Gesù siamo qui per dirti ancora sì”!
Sor. Katia
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venerdì 19 luglio 2013
"...il nostro cuore ha sete di eterno!!! ..di qualsiasi cosa lo riempiamo...sia questa la carriera, i successi, la famiglia, un figlio, gli amici... il nostro cuore si sentirà sempre vuoto, perché ha bisogno di Dio!! Solo Dio può riempire il vuoto del nostro cuore!! In ogni persona che amiamo, mettiamoci Dio. I nostri amici, amiamoli con Dio, la nostra famiglia, i nostri figli, amiamoli con Dio. E ancora, stiamo attenti, perché questo nostro cuore, o lo diamo a Dio, o rischiamo di darlo a qualcun'altro... non lasciamo che il nostro cuore sia preda dell'egoismo, dell'amor proprio, della cattiveria. Diamolo a Dio e lo riempirà di Vita Eterna, di Gioia Piena e Pace Vera."
sabato 13 luglio 2013
Grazie, Monsignor Vittorio Mondello! Benvenuto Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini!
"Lascio una diocesi matura e sono
felice di consegnarla nelle mani di un Vescovo che la farà maturare ancora. Non
sono mancati in questi anni i momenti difficili, ma ringrazio il Signore perchè
si è sempre manifestato vicino alla mia persona. Da oggi in poi non sarò più
Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria - Bova, ma continuerò a pregare
instancabilmente per questa Diocesi e sopratutto per il suo nuovo Vescovo.
Quando sarò Arcivescovo Emerito avrò ancora più tempo da dedicare alla
preghiera...mi ricorderò di ciascuno di voi, di tutti i miei collaboratori, e
chiederò al Signore che questa comunità cristiana cresca sempre più nella fede,
nella speranza e nella carità".
- Vittorio Mondello, Amministratore
Apostolico di Reggio Calabria Bova
giovedì 11 luglio 2013
"Dov'è tuo fratello?"
“Immigrati morti in mare, da quelle barche che
invece di essere una via di speranza sono state una via di morte”.
«
Adamo, dove sei?»: è la prima domanda che Dio rivolge
all’uomo dopo il peccato. «Dove sei, Adamo?». E Adamo è un uomo disorientato
che ha perso il suo posto nella creazione perché crede di diventare potente, di
poter dominare tutto, di essere Dio. E l’armonia si rompe,
l’uomo sbaglia e questo si ripete anche nella relazione con l’altro che non è
più il fratello da amare, ma semplicemente l’altro che disturba la mia vita, il
mio benessere. E Dio pone la seconda domanda: «Caino, dov’è tuo fratello?». Il
sogno di essere potente, di essere grande come Dio, anzi di essere Dio, porta ad
una catena di sbagli che è catena di morte, porta a versare il sangue del
fratello. Queste due domande di Dio risuonano anche oggi, con tutta la loro
forza; tanti di noi, mi includo anch’io, siamo disorientati, non siamo più
attenti al mondo in cui viviamo, non curiamo, non custodiamo quello che Dio ha
creato per tutti e non siamo più capaci neppure di custodirci gli uni gli
altri. E quando questo disorientamento assume le dimensioni del mondo, si
giunge a tragedie come quella a cui abbiamo assistito.
«Dov’è tuo fratello?», la voce del suo sangue grida fino
a me, dice Dio. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda
rivolta a me, a te, a ciascuno di noi. Quei nostri fratelli e sorelle cercavano
di uscire da situazioni difficili per trovare un po’ di serenità e di pace;
cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la
morte. Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, non
trovano accoglienza, non trovano solidarietà – e le loro voci salgono fino a
Dio.
Chi è il responsabile del sangue di questi fratelli e
sorelle? Nessuno! Tutti noi rispondiamo così: non sono io, io non c’entro,
saranno altri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: «Dov’è il sangue
di tuo fratello che grida fino a me?». Oggi nessuno nel mondo si sente
responsabile di questo; abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna;
siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore
dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo
il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo “poverino”, e
continuiamo per la nostra strada, non è compito nostro; e con questo ci
tranquillizziamo, ci sentiamo a posto. La cultura del benessere, che ci porta a
pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere
in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del
futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta
alla globalizzazione dell’indifferenza. In questo mondo della globalizzazione
siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza. Ci siamo abituati alla
sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro. Ma io
vorrei che ci ponessimo una terza domanda: «Chi di noi ha pianto per questo
fatto e per fatti come questo?», chi ha pianto per la morte di questi fratelli
e sorelle?
Chi ha
pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano
i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per sostenere le
proprie famiglie? Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del
piangere, del “patire con”: la globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la
capacità di piangere. Nel Vangelo abbiamo ascoltato il grido, il pianto, il
grande lamento: «Rachele piange i suoi figli… perché non sono più». Erode ha
seminato morte per difendere il proprio benessere, la propria bolla di sapone.
E questo continua a ripetersi…
Domandiamo al Signore che cancelli ciò che di
Erode è rimasto anche nel nostro cuore; domandiamo al Signore la grazia di
piangere sulla nostra indifferenza, di piangere sulla crudeltà che c’è nel
mondo, in noi, anche in coloro che nell’anonimato prendono decisioni socio-economiche
che aprono la strada a drammi come questo. «Chi ha pianto?», chi ha pianto oggi
nel mondo?.
Signore in questa Liturgia, che è una Liturgia di
penitenza, chiediamo perdono per l’indifferenza verso tanti fratelli e sorelle,
ti chiediamo, Padre, perdono per chi si è accomodato, si è chiuso nel proprio
benessere che porta all’anestesia del cuore, ti chiediamo perdono per coloro
che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che
conducono a questi drammi. Perdono Signore; Signore, che sentiamo anche oggi le
tue domande: «Adamo dove sei?», «Dov’è il sangue di tuo fratello?».”
lunedì 8 luglio 2013
PRENDI SUL SERIO LA TUA PREGHIERA!!!
"L'evangelizzazione si fa in ginocchio!!!
...abbiamo il compito della testimonianza, dell'annuncio... Ma non possiamo fare nulla di tutto questo se non stiamo in preghiera con il Signore.
E' IL SIGNORE CHE SALVA IL MONDO!!
E tu glielo devi affidare questo mondo... concretamente, ...sinceramente!!
Abbandona quella preghiera distratta, superficiale, abitudinaria...e, seriamente,
METTITI A PARLARE CON IL SIGNORE!!
...l'emorroissa, stava perdendo vita. In ebraico, perdere sangue significa perdere vita.
E' IL SIGNORE CHE le RIDA' VITA!!
Abbiamo bisogno di ricevere la Vita dal Signore altrimenti non potremmo mai imitare il Signore, essere come Lui, amare come ama Lui, annunciarLo agli altri!!!
PRENDI SUL SERIO LA TUA PREGHIERA!!!
"Signore concedici, che con la Grazia del Tuo Pane e del Tuo Calice, Ti annunciamo sino agli ultimi confini della terra!!!"
domenica 7 luglio 2013
.
"...non rallegratevi dei successi che ottenete, di quello che riuscite a fare...
ma rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli!!
Sappiti figlio amato di Dio!!!"
sabato 6 luglio 2013
.
"Se ognuno fa qualcosa....
....possiamo fare grandi cose!"
"......sempre pronti ad accogliere, a fare passaggio, a ripartire....."
giovedì 4 luglio 2013
martedì 2 luglio 2013
Auguri, Padre Carlo!
Il
sacerdozio è la grazia più grande che un uomo possa ricevere.
Ed
è per questo che con grande gioia sabato 29 giugno 2013 nella Basilica
Cattedrale di Reggio Calabria tre seminaristi - Carlo Maria Cuccomarino Protopapa,
Giovanni Gattuso e Antonino Ventura - hanno ricevuto il Sacramento dell'Ordine.
Tutta
la comunità si è stretta attorno a questi tre novelli sacerdoti, in modo
particolare a
Padre Carlo e a tutta la
Fraternità Maria Immacolata di Pellegrina
di Bagnara a cui appartiene. Partecipata ed emozionante la funzione religiosa
per l'Ordinazione Sacerdotale di questi fratelli "scelti" dal
Signore, soprattutto al momento dell'imposizione delle mani del Vescovo e di
tutti i Presbiteri presenti.
Ringraziando
le famiglie che non hanno ostacolato il compiersi di questa vocazione, il
Vescovo ha sottolineato la grandezza della chiamata al Sacerdozio con cui il
Signore sceglie alcuni a continuare la sua personale missione di Maestro,
Sacerdote e Pastore, manifestando così nel tempo la sua Presenza viva in
mezzo agli uomini.
Con
sentimenti di lode e di gratitudine al Signore per il dono fatto a questi
fratelli e a tutta la sua
Chiesa , vogliamo ringraziare di cuore Padre Carlo che,
davanti ad una scelta così grande ed impegnativa e nella libertà dei Figli di
Dio, ha detto con cuore umile e generoso il suo "SI". Siamo
certi che il Signore non mancherà di concedergli in abbondanza la grazia della
paternità pastorale e spirituale per i figli che la Chiesa gli affiderà.
Stupore,
emozione, gioia. Questo è ciò che abbiamo visto dipinto sul volto di Padre
Carlo al quale auguriamo di realizzare nel suo nuovo cammino il progetto
stupendo d'amore che Dio ha preparato per lui.
Buon
cammino nella santità e auguri, Padre Carlo!
lunedì 1 luglio 2013
La nostra comunità parrocchiale, oggi gioisce e fa festa per il 7° anniversario di sacerdozio del nostro parroco padre Giuseppe...
"Caro padre,
grati a Dio per averti posto come guida della nostra comunità parrocchiale, ti affidiamo al Suo cuore e allo sguardo materno di Maria, affinché custodiscano e guidino sempre il tuo cammino verso la santità...
''Signore, noi ti ringraziamo
perchè hai dato il Tuo sacerdozio ad un uomo
e l'hai fatto nostro Pastore.
Egli riconoscendo i proprio limiti,
sente un profondo bisogno di Te.
illuminalo e fortificalo nella fede,
guidalo e sorreggilo nella grazia,
perchè sia sempre per noi luce e forza,
esempio e incoraggiamento.
Chiamalo sempre più all'amore
affinchè sia Tuo nella consacrazione
sia nostro nella pastorale sollecitudine.
Donagli idee chiare, concrete, attuabili,
la sua azione sia duttile, tenace, discreta,
la sua intenzione, retta e semplice.
fa che l'insuccesso non lo avvilisca
e il successo non lo renda superbo.
Egli sia il nostro fratello maggiore,
padre, amico e maestro.
Raduna intorno a lui la parrocchia
nella generosità dell'impegno cristiano,
nella collaborazione intelligente e cordiale,
nella carità che ci salda in unità.
Fa che in lui vediamo,
stimiamo e amiamo Te.
E non permettere che si perda
nessuna delle anime che gli hai affidato. Amen"
...ci stringiamo tutti formando un unico grande abbraccio, per farti sentire quanto TI VOGLIAMO BENE!!!
la tua Parrocchia!!!
"Caro padre,
grati a Dio per averti posto come guida della nostra comunità parrocchiale, ti affidiamo al Suo cuore e allo sguardo materno di Maria, affinché custodiscano e guidino sempre il tuo cammino verso la santità...
''Signore, noi ti ringraziamo
perchè hai dato il Tuo sacerdozio ad un uomo
e l'hai fatto nostro Pastore.
Egli riconoscendo i proprio limiti,
sente un profondo bisogno di Te.
illuminalo e fortificalo nella fede,
guidalo e sorreggilo nella grazia,
perchè sia sempre per noi luce e forza,
esempio e incoraggiamento.
Chiamalo sempre più all'amore
affinchè sia Tuo nella consacrazione
sia nostro nella pastorale sollecitudine.
Donagli idee chiare, concrete, attuabili,
la sua azione sia duttile, tenace, discreta,
la sua intenzione, retta e semplice.
fa che l'insuccesso non lo avvilisca
e il successo non lo renda superbo.
Egli sia il nostro fratello maggiore,
padre, amico e maestro.
Raduna intorno a lui la parrocchia
nella generosità dell'impegno cristiano,
nella collaborazione intelligente e cordiale,
nella carità che ci salda in unità.
Fa che in lui vediamo,
stimiamo e amiamo Te.
E non permettere che si perda
nessuna delle anime che gli hai affidato. Amen"
...ci stringiamo tutti formando un unico grande abbraccio, per farti sentire quanto TI VOGLIAMO BENE!!!
la tua Parrocchia!!!
sabato 29 giugno 2013
"...quando parliamo delle persone, dei nostri fratelli, dobbiamo raccontarci tutte le cose belle che fanno!!!
Quando abbiamo finito di raccontarci tutte le cose belle, cominciamo a pensare a cosa possiamo fare per aiutarli, per un loro maggiore bene. Il vero cristiano, infatti, è colui che in ogni istante si impegna ad amare gli altri come li ama Dio!!!
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